Le ville venete sono una delle componenti che più caratterizzano il territorio della Regione del Veneto. Si tratta di un fenomeno diffuso su tutto il territorio regionale, sviluppatosi tra il XVI e la fine del XVIII secolo, dopo che la Serenissima, in seguito agli eventi legati alla Lega di Cambrai, dirottò le mire espansionistiche verso la terraferma, imponendo la propria identità territoriale attraverso la promozione di trasformazioni di tipo sociale, e amministrativo unitamente alla riqualificazione ambientale, frutto di campagne di bonifiche e del dissodamento dei suoli.
Allo scopo di rendere il mercato lagunare-Adriatico indipendente dai traffici con l’Oriente, messi a repentaglio dalla pirateria, molti furono gli interventi di miglioramento delle campagne e gli investimenti sul mercato dei prodotti cerealicoli e agricoli.
Sorte inizialmente come strutture di appoggio per gli interventi di riorganizzazione del territorio, le ville assunsero in breve la funzione di luogo da cui sovrintendere alla coltivazione dei terreni e, più tardi, di fastosa residenza per il signore, quale manifestazione esteriore dell’elevata posizione sociale di appartenenza.
L’agricoltura divenne ben presto un’importante occasione di guadagno. I signori veneti iniziarono ad investire il denaro accumulato con i traffici nell’acquisto di nuove tenute fino a costituire veri e proprio “sistemi di ville”, espressione di una classe dominante aperta alla cultura, sensibile alle bellezze della natura e dell’arte e, al tempo stesso attiva nell’amministrare oculatamente le sue vaste proprietà agricole.
Per avere un’idea di quale fosse il sentimento che ispirava i patrizi veneti nel loro operare ed immaginare quale atmosfera di pace e serenità aleggiasse in quell’epoca tra queste prestigiose dimore, basta calarsi nei paesaggi dei quadri del Giambellino, di Cima da Conegliano, di Giorgione o del Tiziano, o, meglio ancora intraprendere una delle proposte i viaggio di seguito riportate.
Le ville costruite sul territorio veneto esprimono in termini stilistici e compositivi lo spirito del tempo, i caratteri del luogo ove sorgono e l’intelligenza creativa dell’architetto che le ha pensate.
Possiamo ripercorrere le tappe più significative che hanno delineato l’evoluzione della “villa veneta” seguendo una logica di tipo temporale, stilistica, funzionale oppure possiamo ammirare i rapporti col paesaggio, sia esso collinare, pianeggiante, o lambito da corsi fluviali. Gli itinerari qui proposti sono un invito ad immergersi nelle atmosfere suggestive di questi luoghi per assaporarne la cultura, ripercorrerne la storia e restare incantati di fronte a tanta armonia e ricchezza.
Le Ville Venete qui presentate si sono impegnate a rispettare le regole comuni indicate nella Carta dei Servizi della Regione del Veneto, o dotate di loro Carta dei Servizi, per offrire ai propri turisti una destinazione di qualità.
All’interno delle mappe vi sono alcune ville che offrono ospitalità ai visitatori e sono individuate con un segnaposto di colore rosso.
Per maggiori informazioni visita il portale: http://www.veneto.to/ville-venete
Elenco ville
Villa Godi Malinverni
Villa Godi Malinverni è la prima Villa progettata e realizzata dall’architetto Andrea Palladio nel 1542. (continua a leggere)
Villa Caldogno
E’ attorno al 1565 che Angelo Caldogno, aristocratico vicentino, stabilì la propria residenza di campagna nella villa fatta costruire su progetto di Andrea Palladio nel piccolo centro di Caldogno alle porte di Vicenza. (continua a leggere)
Villa Thiene, Valmarana
Nel 1497, a Quinto, Giacomo Thiene, figlio di Marco, fa testamento nella casa padronale ed ordina di essere sepolto nel cimitero di S. Giorgio. C’è dunque già una villa ed il signore vi risiede per lunghi periodi dell’anno. (continua a leggere)
Villa Gazzotti
Villa Gazzotti (chiamata anche Gazzotti Grimani) è una villa veneta sita a Vicenza in località Bertésina progettata da Andrea Palladio fra il 1542 e il 1543. (continua a leggere)
Villa Almerico Capra detta La Rotonda
Andrea Palladio realizza in questo progetto la trasposizione di un concetto sacrale in una fabbrica civile, adottando una pianta già diffusa nell’architettura sacra di ‘400 e ‘500 (come il Tempietto di S. Pietro in Montorio, a Roma) e frutto dei suoi documentati studi di archeologia (continua a leggere)
Villa Saraceno
La residenza che Andrea Palladio costruì a Finale per Biagio Saraceno è una delle prime e meno sfarzose tra le ville palladiane tuttora esistenti. (continua a leggere)
Villa Pojana
La Villa è commissionata all’Arch. Andrea Palladio dal Vicentino Bonifacio Pojana, di famiglia fedelissima alla Repubblica di San Marco.(continua a leggere)
Villa Pisani Bonetti
Villa Pisani di Bagnolo di Lonigo, progettata da Andrea Palladio fin dal 1541, data del ritorno dal suo primo viaggio a Roma, e costruita tra i 1544 e il 1545, è forse l’opera più rappresentativa del periodo giovanile della sua attività. (continua a leggere)